The between
IL TRA
un omaggio a Gillo Dorfles
Cos’è in realtà questo “in mezzo” che separa l’opera dallo spettatore, dall’ascoltatore? Si tratta di quello spazio neutro, ma colmo di forze, di dinamismi percettivi, che si realizza tra chi osserva (o ascolta) e l’opera stessa. Ed è altrettanto ovvio che esiste un between per la musica, e ancora maggiormente per l’opera teatrale.
La distanza che separa attori e spettatori è una necessità di con-versazione e con-versione; si tratta di con-dividere e com-prendere. La produzione e la ricezione di un messaggio, qualunque esso sia, è un punto di intersezione, una via di mezzo, l’intersecarsi di due dinamismi. Tra un secolo e l’altro, tra una guerra e l’altra, la scrittura di Dorfles è atipica e multiforme; la selezione di testi per la “messa in voce” è una sintesi a suo modo coerente di saggi e poesie, intorno alla suggestione del diastema, della separazione, per gli abitanti (attori e spettatori) di un luogo ben definito; dove siamo?
Con le parole di Dorfles:
Ci troviamo, oggi, mi sembra, sull’orlo d’un “vuoto d’aria”
Massimo Finelli
Attore e regista teatrale, laurea in Sociologia e un master in comunicazione. Si occupa di teatro, media, formazione. A Trieste, nel 2016 e 2017 ha presentato in anteprima al Tact Festival: “I Ciechi”, tratto dall’originale di Maeterlinck e “Apoteosi di un imbecille”, una riscrittura farsesca dell’Edipo Re.
Duilio Meucci
Chitarrista, compositore, diplomato alla HEM di Ginevra con Dusan Bogdanovic, ha studiato con Luciano Accarino e Angelo Gilardino. Suona in duo e in trio con Francesco Venga (viola) e Marco Salvio (flauto). Ha di recente inciso il Concerto per chitarra e trio jazz di Claude Bolling per Brilliant Classics. Per la stessa