Passeggiando per Roiano/Gretta : Storia e curiosità

Passeggiando per Roiano/Gretta : Storia e curiosità

Passeggiando per Roiano/Gretta : Storia e curiosità

Un tempo Roiano…
Un tempo RoianoRojan era una verdeggiante vallata compresa tra il mare e il ciglione carsico, abitata in prevalenza da contadini di lingua slovena. Il suo nome deriva dalla parola roja (o roggia), da cui RojanRoiano. Il rione era attraversato da 4 torrenti che, riuniti in un unico corso (ora interrato), sfociavano nel Porto Nuovo. Lavatoi e fontanelle in pietra testimoniano la ricchezza d’acqua. Attualmente i nomi di alcune vie ricordano l’antico ambiente bucolico e ameno: via dei Gerani, via delle Ginestre, via dell’Erica, via dei Mirti, via delle Querce, via dei Moreri, vicolo delle Rose, via del Pratello, via dei Giaggioli, via dei Molini, via degli Olmi, via delle Viole. Questo ambiente, ricco di vigne, di orti e di vegetazione, inizia a modificarsi a partire dalla seconda metà del’700 quando furono costruiti il Porto Nuovo, il Punto franco e il Lazzaretto. Venne anche aperta la via Commerciale per facilitare il trasporto delle merci verso l’entroterra e nel 1850 fu costruita la Ferrovia Meridionale. A tal fine vennero sbancate le colline di Gretta e Belvedere. Il Rione comincia a cambiare aspetto.

Feste e divertimenti
Con l’affluire di artigiani e di manovalanza per la creazione delle nuove infrastrutture portuali e ferroviarie si vengono anche a creare luoghi di socialità e divertimento. Da ricordare ‘L’Osteria Bolle-Ai Soci’, ’Il Ballo delle Serve’ (un tavolaz per il ballo a pagamento) e il gioco della tombola in piazza. 
Per S. Nicolò si ammazzava il maiale e si festeggiava mangiando salsicce, ‘frize’, mulze, putizze, presniz e bevendo Malvasia e Refosco. Erano presenti anche alcuni Circhi, tra cui il Circo Clunski e il Krone. Più tardi, dopo il 1900, appaiono i primi Cinema, come il cinema Belvedere.

Esempio di convivenza
Roiano fu  sempre  un luogo di convivenza e di reciproco rispetto fra le varie etnie, in particolare tra abitanti di lingua italiana e slovena. Lo testimoniavano la presenza di  scuole e associazioni culturali di entrambi i gruppi etnici. Con l’avvento del Fascismo inizia la persecuzione degli sloveni, le associazioni culturali e le sezioni di lingua slovena nelle scuole vengono abolite. Si riapriranno dopo la seconda guerra mondiale.

Lavoro, artigianato e industria
A iniziare dalla seconda metà dell’800, accanto alle varie attività agricole, si affianca il  lavoro di eccellenti artigiani e operai, provenienti anche dalle regioni limitrofe.  La presenza di numerose fabbriche testimonia le varie attività imprenditoriali presenti nel rione. Fra tutte ricordiamo la Stock SpA, per la produzione di brandy, grappa e liquori. La gran parte di esse fu chiusa nella seconda metà del ’900 e oggi della Stock rimane l’edificio, esempio di architettura industriale, riconvertita ad altri usi. 

Cultura e sport
Nel 1861, in vicolo delle Rose, venne costruita la prima scuola di lingua slovena, la “Scuola rurale elementare” che nel 1867 si trasferì nella nuova scuola in via dei Giacinti, di lingua slovena e italiana. Dopo la prima guerra mondiale si chiamerà “Emo Tarabocchia” (medaglia d’oro al valore militare). Nel 1934 adiacente ad essa si costruisce la scuola media ‘Guido Brunner’, scuola moderna per l’epoca, con palestra e impianto di riscaldamento centrale a gas. 
Nel 1914 viene costruito il primo Ricreatorio nella villa donata dalla benefattrice Sarah Davis, cui oggi è intitolata una via.
Lo sport era molto incentivato e nelle sue strutture furono preparati alcuni campioni nazionali. Ricordiamo il Dopolavoro Ferroviario, il ricreatorio Brunner e l’Unione Sportiva Roianese, fondata nel 1951 da Claudio di Marcantonio.

La chiesa parrocchiale Santi Ermacora e Fortunato.
Nel 1858 fu costruita la Chiesa parrocchiale nella piazza ‘Tra i Rivi’, che porta il nome dei due Santi patroni del rione. In essa esercitò la sua funzione parrocchiale Don Giuseppe Jozza (italianizzato durante il fascismo in Giorgi). Fu una figura importante nella storia parrocchiale del rione, e la sua attività ebbe una durata di 40 anni (1886-1936).

CURIOSITA’ : LO SQUARTATORE DI ROIANO
(JULIUS FODRAN REICHRITTER VON FODRANSPERG)
Il cavalier de Fodransperg nel 1908 portò Roiano alla ribalta internazionale della cronaca nera per avere ucciso e poi squartato una donna di origini francesi, Lucienne Fabry, che faceva la canzonettista in un locale dell’Acquedotto (odierno Viale XX Settembre). 
Il fatto: un pescatore di seppie lungo le rive vede in acqua un pacco e scopre che si tratta della testa di una donna; nell’involucro viene trovato un foglio con il nome dello squartatore che abitava a Roiano, in via Verniello. La polizia lo arresta e quotidianamente, fino al processo, Il Piccolo e alcuni giornali austriaci e francesi uscivano con articoli di cronaca nera su questo orribile delitto. Si scoprì che lo squartatore era di origini austriache e che aveva girato mezzo mondo svolgendo attività truffaldine per estorcere denaro.
Nella sua casa furono trovati gioielli e denaro rubati alla povera vittima, oltre a libri di anatomia e una mannaia utili per il suo delitto. Aveva anche tentato di estorcere denaro all’Arcivescovado di Trieste facendo credere di essere un inviato del Vaticano. Nessuno gli aveva creduto. Fu processato e infine condannato a morte per impiccagione. 
Insomma Roiano, come Londra, ha avuto il suo squartatore!

Gretta
Quartiere limitrofo a Roiano, da cui si differenzia per una minore cementificazione.
Nella parte alta (Gretta Alta) fin dai primi anni del ’900 si collocavano perlopiù case di contadini e operai, mentre nella parte bassa (Gretta Bassa), più vicina alle strutture del Porto, le ville delle diverse dinastie di armatori, di ricchi commercianti e industriali. Oggi molte di esse sono scomparse e merita un ricordo la bellissima e decadente villa Cosulich, ora in abbandono. Rimane Villa Prinz, sede della Circoscrizione. Sul vicino monte Radio si trovano le emittenti radiofoniche della RAI. Su tutto il rione domina il monumentale Faro della Vittoria, raggiungibile percorrendo la Strada del Friuli, una delle più belle e panoramiche strade della città.

Forte Kressich, Gretta

La Scala Santa : un luogo, una poesia
La Scala Santa era un’antica mulattiera con una salita che supera il 16 per cento di pendenza e collega Opicina a Roiano. Veniva percorsa dalle “iùze”, contadine slovene che portavano in equilibrio sulla testa ceste piene di ortaggi, frutta, bottiglie di vino e di grappa, e dalle “mlecherze” con i bidoni del latte da vendere nel rione e in città.
Il poeta Sidney Pirona così descrisse nel 1975 la Scala Santa e le fatiche di chi la percorreva

Roian xe la partenza
E Opicina l’arivo.
Però xe suficiente,
se un vol restar vivo,
fermarse a meza via
che ‘l ga patì sicuro
per farse quela riva
a piombo come un muro.
Ma co’ se riva in zima
Che premio i te ragala?
La vista de Trieste
spetacolo de gala!