TACT 4 YOUNG & SENES
BAMBINI E ANZIANI COSTRUISCONO UNO SPETTACOLO
ATTRAVERSO 3 LABORATORI
MUSICA, MANUALITÀ, ANIMAZIONE TEATRALE
LUNEDÌ 16
IL PESCATORE DI SOGNI
Regia di Manuela Dessanti , gruppo teatrale “La Maschera” – (45’)
Età consigliata 3-7 anni
Un bambino ha un desiderio, una stella cade, lo acchiappa e lo porta nel fondo del mare, il Pescatore lo pesca e lo manda al
bambino che lo aveva desiderato, che chiude gli occhi e sogna… Anche il pescatore ha un sogno che vorrebbe sognare e
con l’aiuto della Luna lo realizza: va nel fondo del mare e gioca con i suoi abitanti. Qui trova una bottiglia piena di letterine
per lui, ma quelli “non sono sogni da sognare, sono diritti da avere!”. Sollecitato dai suoi amici del fondo marino, decide di
portare i diritti dei bambini nel mondo e costruisce – con la collaborazione del pubblico che può portare in scena quanto
eventualmente fatto a scuola sull’argomento – una “città speciale dove tutti stanno bene e nessuno sta male”.
MARTEDÌ 17 E VENERDÌ 20 APRILE
IL TEATRO MAGICO
Regia di Manuela Dessanti, gruppo teatrale “La Maschera” in collaborazione con Teatro Nomade – (45’)
Età consigliata 6-11 anni
In un teatro abbandonato ci sono un buratto, alcune scope, stracci ed una maschera che, una volta, aveva rappresentato il
vento. La maschera incomincia a soffiare e riporta la vita nel teatro: gli oggetti si muovono da soli ed il buratto si trasforma
in attore! Una voce narrante, musica classica, mimi per una “normale” fiaba dove il principe si innamora di una
principessa, che -ahimè! – viene rapita da un mago cattivo! Ma il fatto inusuale è che la bella principessa è interpretata da
una scopa di saggina. Altri interpreti: scala, secchio, scopettone, scopa verde. Il principe azzurro è il solo attore in carne ed
ossa. Nulla di più naturale per i piccoli, abituati a fare il gioco delle “trasformazioni”.
MERCOLEDÌ 18 APRILE
BICHIRÌ
Regia di Manuela Dessanti, gruppo teatrale “La Maschera” – (45’)
Età consigliata 3-7 anni
Folletto Bichirì acchiappa subito le simpatie del pubblico
arrivando a ritmo di una tarantella siciliana, in una sorta
di discarica abusiva, armato di tre bidoni della spazzatura
(uno per la carta, uno per il vetro e le lattine, uno per la plastica), di uno
straccetto con cui lucidare il mondo e di un sacco delle “meraviglie”…
Da qui escono – come per incanto – i personaggi che vanno a ripopolare uno
stagno rinato grazie alle sue cure.
Simpatico il “tubone riciclone”: con cui Bichirì trasforma
la carta in quaderni, delle calze di nylon in una “dispettosa” pallina da tennis.