7 DONNE | 7 REGISTE | 7 WORKSHOP

I workshop si tengono da lunedì 21 a sabato 26 maggio (escluso mercoledì 23) dalle 10:00 alle 13:00.

LE REGINE DELLE MASCHERE

Un workshop che celebra la capacità femminile di capire le maschere, anche quelle maschili. Si parla, come buon inizio, di quelle della tradizione italiana della Commedia dell’Arte. Ogni maschera un carattere,  ogni carattere una particolare forma del corpo e una voce. Forme parlanti dunque, che obbediscono alle leggi di gravità della danza più che a quelle della prosa. Il percorso del workshop, che parte dalla analisi della sensibilità antropologica delle parti del corpo dell’attore, arriva fino all’apprendimento di brevi monologhi e dialoghi “coreografati”. Verranno visitati e studiati i principali Caratteri della Commedia dell’Arte antica, nella ricostruzione molto moderna di Claudia Contin Arlecchino, di cui le attrici della compagnia “Hellequin” sono state a lungo allieve e colleghe. Ci sarà spazio anche per la pratica di base nell’uso delle maschere. Guida il workshop Lucia Zaghet, con interventi di Giulia Colussi, Claudia Zamboni e Daria Sadovskaia e con la consulenza del regista Ferruccio  Merisi.

RECITARE CON ČHECOV

Marina Shimanskaya è un’attrice russa, regista e insegnante di teatro. Ha studiato presso l’Accademia di Teatro a Mosca. Ha lavorato in molte compagnie della capitale russa diventando una famosa attrice sia di Teatro che di Cinema. Le sue riconosciute doti artistiche l’hanno portato sia in Europa che negli Stati Uniti. Dal 1992 si stabilisce in Europa dove lavora come attrice, regista e insegnante di Arte Drammatica. Nel 2010 riceve il prestigioso premio “Ercilla Award for Theatrical Pedagogy”. Durante il workshop M. Shimanskaya svilupperà il suo lavoro attraverso il metodo e le tecniche di recitazione di Michail Čechov e di Konstantin Stanislavskij, che consiste nel cercare una recitazione naturalistica per la ricerca del personaggio.

DANZA TRADIZIONALE INDIANA

Il workshop ci introduce nel mondo del teatro indiano, dove la danza, la musica e la recitazione sono connesse con lo Yoga. Il corpo in simbiosi con la mente e l’anima produce un’infinità di differenti espressioni artistiche per collegarsi all’energia universale del ritmo e della melodia. Secondo l’antico testo sanscrito – Natyashastra -, la recitazione si basa su quattro elementi fondamentali: 1. corpo, 2. musica e dialogo, 3. costumi e trucco, 4. espressione. Il workshop vede il connubio di due diverse danze: Odissi Dance e Chhau Dance. La Danza Odissi si rifà alle antiche danze delle sacerdotesse sposate con gli Dei: con i piedi si scandisce il ritmo e con la parte superiore del corpo le emozioni, i sentimenti e i pensieri attraverso i movimenti delle mani e del viso. Nella Chhau Dance la velocità del movimento è la caratteristica principale della danza per dare un forte impatto a sequenze di gruppo o soliste. È una danza delicata dal fascino poetico, dove il flusso dell’energia è controllato in tutto il corpo.

REALIZZA IL TUO SOGNO

Tutti abbiamo un sogno ricorrente, un evento impresso nella memoria, un ricordo che lo conserviamo nitido davanti ai nostri occhi. Come sarebbe se potessimo realizzarlo? In questi tre giorni di stage Diana Höbel ci aiuterà a metterlo in scena. Il workshop si articolo in tre giorni. Il primo giorno: formazione del gruppo e attivazione della propria creatività, mediante traninig teatrale tradizione, con giochi” di gruppo che stimolano collaborazione, complicità e abbandono. Il secondo giorno: si sviluppa la mappa dei sogni. Con esercizi di rilassamento e di tecniche di racconto, ciascun partecipante racconta agli altri il proprio sogno. A seguira la scrittura da realizzare con un semplice canovaccio o definirlo con precise battute. Si costruisce quindi una mappa dei sogni per condurci da un sogno all’altro. Il terzo giorno: messa in scena dei sogni e della mappa. Vengono messi in scena i sogni, dove ciascun sognante attribuisce le parti e le battute ai compagni o scegliendo di rimanere fuori a far da regista, o come interpretare da dentro la sua storia come attore.Viaggiamo infine da un sogno all’altro attraverso la mappa dei sogni precedentemente individuata, mettendo in scena un “macrosogno”, sognato dall’intero gruppo.

TECNICHE VOCALI TEATRALI

Marta Kelemen è assistente universitario, trainer vocale ed insegnante di dizione presso l’Università di Kapsovár e presso l’Università di Szeged in Ungheria. Fin da subito si è specializzata in tecniche vocali teatrali, diplomandosi in Studi Teatrali presso la Károly Gáspár University of the Reformed Church ed in Terapia e Patologia della Pronuncia e del Linguaggio presso la Bárczi Gusztáv Faculty of Special Education. Fin dal 1999 è stata la vocal coach di numerosi gruppi teatrali. Il workshop sarà un training di sperimentazione vocale, in cui i partecipanti avranno l’opportunità di conoscere la loro naturalità nel respiro, nella produzione vocale e nell’articolazione e di usare le loro capacità in relazione alle esigenze sceniche. Il workshop comprende esercizi di concentrazione, ritmo, voce e pronuncia, individuali, di coppia o in gruppo. L’obiettivo è lo sviluppo della percezione del proprio corpo fisico e delle proprie capacità vocali. Lo scopo del workshop è di far vivere ai partecipanti l’uso del corpo umano come strumento della voce dell’attore.

AFFRONTARE IL MONOLOGO

Silva Krivickienė inizia nel 1977 la sua carriera come regista, anno in cui si diploma alla Lithuanian Academy of Music and Theater di Vilnius, dove dal 2004 insegna.  Dal 1996 al 2011 è direttrice presso la “The Little Theatre Academy” e ha presentato diversi allestimenti ai Rencontres del Young European Theatre di Grenoble. Dal 2013 è la regista del gruppo Theater-studio Teomai. Attiva anche in ambiente psichiatrico, conduce un progetto rivolto ai giovani dell’Ospedale Psichiatrico Nazionale di Vilnius. Con i suoi spettacoli ha partecipato a festival di teatro internazionali in Polonia, Russia, Regno Unito, Francia, Italia, Israele, dove ha vinto innumerevoli premi.
Il workshop Work with Monologue introdurrà gli attori ad un lavoro personale ed intimo. Ad ogni partecipante verrà assegnato un monologo, che verrà analizzato per farne una lettura. Successivamente, con letture improvvisate si formerà un primo canovaccio, che verrà arricchito durante il percorso con movimenti, elementi materiali, atmosfere, relazioni e diverse interpretazioni. Infine si creeranno relazioni tra i diversi monologhi. Tutti gli incontri si apriranno con un training di esercizi attoriali e vocali basati sul metodo Stanislavsky.

Dentro e Fuori l’Ameba

Il workshop Dentro e Fuori l’Ameba è basato sulla ricerca interattiva del movimento, contact improvisation e composizioni istantanee. Ma cosa significa Ameba in un contesto di teatro-danza? Questo nome di fantasia è stato dato per creare un contesto in cui  le persone si possano divertire, sentire sicure ed avere momenti intimi. In questa personalità unica ma al tempo stesso impersonale, l’omogeneità e la diversità possono coesistere e l’essenza di questa idea è l’interdipendenza  come fenomeno positivo. Qual’é la relazione che si può sviluppare tra l’individuale ed il gruppo? Come gruppo, come si possono prendere delle decisioni immediate? Quali sono le regole interne che rendono l’Ameba coesa, ma allo stesso tempo danno liberà a tutti gli individui del gruppo?
Il workshop verterà su un riscaldamento tramite Yoga e Tai-Chi e su esercizi di gruppo sulla consapevolezza della relazione con gli altri, con il tempo e con lo spazio. Il lavoro individuale invece sarà basato sulla Skinner Releasing Technique e sul metodo Checov.

Per maggiori informazioni e iscrizioni scrivere a
If you need more info or you want to partecipate write at

tactfestival@cutrieste.com